CONSUELO CHIERICI
Consuelo Chierici, milanese di nascita, vive la sua giovinezza a Napoli, dove è protagonista della vita artistica e sociale della Campania: nel 1982 fonda l'associazione Materiali in disordine, con cui organizza Campania Felix, prima rassegna regionali delle arti. Alla fine degli anni ‘80 si trasferisce a New York, dove studia alla New School of social Research ( B.S of Liberal Arts ) e si diploma al conservatorio Mannes College of Music in musica e audio engineering. Qui espone alla Knitting Factory, mitico spazio d'avanguardia della grande mela. E’ tra i fondatori del VirusGroup. Dal 2005 torna in Italia, dove facendo base a Roma, partecipa a diverse manifestazioni artistiche e performative alternando alla vita della penisola, lunghi soggiorni in Senegal.
"Oltre a viaggiare nel tempo, il suo immaginario viaggia nello spazio, fino a raggiungere quello cosmico. Là sembra ritrovare gli antichi dei Sumeri, gli Anunnaki, migrati dalla mezzaluna fertile in un tempo lontanissimo, e planati in forma di missili antropomorfi su un pianeta dove tutto sembra essere più lento e più vero. Dritti ben piantati sulla terra, anno ali e volti di insetto: sono tutte donne dee/ astronaute, apparentemente mute, eppure parlano con tenui colori ed il loro corpo istoriato di simboli esoterici. In altra stella della medesima galassia stanno i suoi lavoratori primitivi, proletari di una preistoria cosmica fatta di geometrie e luce. Su questa terra, o su una terra incognita di un mondo abbandonato, giacciono, in forma di polimaterici altorilievi, sorta di coperchi di sarcofagi o lastre di tombe a pavimento: quasi monumenti archeologici di una necropoli o di un santuario a cui il tempo ha ormai inferto le sue ingiurie. Il suo lavoro ha uno svolgimento tematico che trova approdo lirico in racconti sottili e misteriosi. Distante dal mercato di tendenza e dalle sue speculazioni, il suo impegno artistico viene mantenuto autentico e provocatorio. Chierici crea presenze ancestrali, oggetti luminosi, dondolanti o congelati. Città silenti, corpi strappati ad una sensualità negata. Scacchiere dove il gioco, è reso impossibile da una geometria astratta. Un intero alfabeto evocativo che induce a riflessioni sul senso stesso dell’esistenza.