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 GIANCARLO SAVINO

Antonio Tabucchi ha scritto: " La pittura di Savino è una commistione tra un segno espressionista e il tratto leggero della china e dei toni delicati dell’acquerello. Al centro delle sue opere c’è sempre la figura umana, un segno espressionista che trasfigura l’uomo, in una sorta di essere sovrannaturale.

Giancarlo Savino come un antico pittore di chiese predilige tele di grandi dimensioni che popola di figure sempre in equilibrio prodigioso tra mimesi e l'astrazione, dispiegando tutto il repertorio il repertorio delle tecniche possibili, compone squarci di mondi e visioni aperte sul sogno, o su una realtà che è vera solo come riflesso delle immagini mentali dell'artista. Anche in lui scorre sempre viva la tradizione italica più recente: nella sua memoria visiva si colgono echi di Campigli, della transavanguardia, ma anche del folklore dei suoi luoghi natali. La tavolozza dei colori si esprime nelle tinte del sogno, o in quelli della malinconia e del dolore. Il segno grafico è quello di un sismografo che registra l'intensità dell'esistenza: abbozza sagome di persone, intreccia vite e sentimenti, traccia emozioni e sentimenti come pattern che riempiono il campo figurato come metafora del mondo interiore. Nella scultura in terracotta, Savino si fa archeologo e restauratore: Ricompone da frammenti inevitabilmente incompleti grandi madri, che sembrano sortite or ora da qualche scavo magno greco".

Giancarlo Savino nasce a Napoli. Pittore e scultore. Si dichiara autodidatta. Ha vissuto a Copenhagen e Parigi. Nel 1986 a Napoli ha fondato il movimento STUDIAPERTI per l’affermazione dell’indipendenza dell’arte dalle gallerie che selezionano gli artisti secondo criteri di mercato e di lobby. Ha lavorato nel teatro sperimentale collaborando con l’Alfred Jarry Theater (1969) e con Antonio Neiwiller. E' fra i fondatori del VIRUSGroup. Dal 1997 vive a Roma.  

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